mercoledì 13 maggio 2020

Approcciarsi alla tecnica del restauro in "in punta di piedi e in punta di pennello"


1 commento:

  1. Visitare un museo è come compiere un viaggio emozionante alla scoperta di civiltà lontane, o scomparse. Con i suoi oggetti – opere d’arte, reperti archeologici e tanti altri materiali – il museo, serve per educare il pubblico alla conoscenza, per metterlo in contatto con la propria civiltà e con quella di mondi diversi. Il museo moderno nasce nel Settecento: da collezione privata di principi diventa raccolta pubblica.
    Nel museo sono conservate, studiate ed esposti quadri, sculture, ma anche vasellame, strumenti scientifici, oggetti d’uso quotidiano. Il museo tutela questi oggetti di interesse storico e culturale per trasmetterli alle generazioni future. Li rende accessibili al pubblico, cioè fa in modo che le persone li possano osservare per scoprirne i significati, conoscerne i luoghi di provenienza e le ragioni per cui furono realizzati.
    Il restauro è un'attività legata alla manutenzione, al recupero, al ripristino e alla conservazione delle opere d'arte, dei beni culturali, dei monumenti ed in generale dei manufatti storici. Si chiama restauro ogni intervento successivo al completamento dell’opera che deve assicurarne la conservazione nel tempo senza però essere invasivo e soprattutto senza mai coprire o occultare la mano dell’artista originale! Ecco perché una delle tecniche più diffuse nel restauro dei dipinti è il tratteggio…o con la tecnica dei puntini, proprio per rendere visibile l’intervento fatto dal restauratore. (RICONOSCIBILITA’ dell’intervento)
    Solo da pochi decenni che si sono stabilite delle “regole” nel restauro. La carta del restauro del 1972 stabilisce, per esempio, che ogni opera che si intende restaurare deve essere fotografata prima, durante e dopo l’intervento di restauro. Un’altra regola dice che non si possono più completare opere a cui mancano delle parti perchè il rifacimento oggi è considerata una falsificazione.
    I ragazzi della seconda classe hanno immaginato di dover restaurare un dipinto che ha subito notevoli deterioramenti nel corso del tempo, con la tecnica del tratteggio (questa tecnica si chiama “rigatino”) cercando di accostare il piu’ possibile i trattini ai colori originali del dipinto. la sfida è stata per loro quella di trovare i giusti toni e di imitare il più possibile i colori originali con le matite colorate con l'attenzione di rendere il restauro riconoscibile!

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